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Aggiornamento dal Corpo Direttivo n. 4 (2021)

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In Romani 8:35 l’apostolo Paolo chiese:
Notate come rispose l’apostolo Paolo
nel versetto 37:
È un passo biblico molto adatto
a questo aggiornamento.
Molte delle cose che Paolo ha menzionato
le abbiamo senza dubbio vissute
in questo ultimo anno.
Abbiamo affrontato molte difficoltà.
Ciò nonostante,
grazie all’aiuto di Geova
stiamo assolutamente
riportando la vittoria.
Certo, tutti noi stiamo lottando
contro una pandemia.
Ma l’organizzazione di Geova
sta seguendo scrupolosamente
le direttive delle autorità sanitarie
in tutto il mondo.
Ci siamo impegnati tanto
come organizzazione
per mostrare profondo rispetto
per la santità della vita.
E abbiamo visto come Geova
sta benedicendo i nostri sforzi.
Infatti le adunanze e il ministero
vanno a gonfie vele.
Tuttavia nessuno di noi è immune
agli effetti di questo brutto virus.
Alla data del 15 maggio
siamo arrivati a un totale
di oltre 17.000 cari fratelli e sorelle
che purtroppo hanno perso la vita
a causa del COVID-19.
Senza dubbio molti di noi
hanno perso qualcuno
a cui volevano bene.
È davvero confortante
sapere che i nostri cari
sono al sicuro nella memoria di Geova.
Persino la morte non è riuscita
a separarli da Geova Dio.
Abbiamo sentito moltissime notizie
di recente
riguardo alla pandemia
in India e in Brasile.
Molti di voi hanno chiesto
come stanno i fratelli di quelle zone.
Il mese scorso in India
sono aumentati di ben 10 volte
il numero di nuovi casi
e il numero di morti tra i fratelli
rispetto ai dati del mese precedente.
I Comitati di soccorso
stanno monitorando attivamente
i bisogni dei nostri fratelli
e, in base alle necessità,
li stanno aiutando a trovare ospedali
in cui ci sono letti disponibili.
In Brasile il numero di casi
e il numero di morti
continua ad essere molto alto.
Triste a dirsi,
più di 400 fratelli in Brasile
hanno perso la vita
a motivo del virus
soltanto nell’ultimo mese.
I fratelli incaricati
si stanno dando molto da fare
per aiutare i fratelli di quelle zone.
Per favore, ricordate tutti i fratelli
che sono in India e in Brasile
nelle vostre preghiere.
In molte parti del mondo
il virus si sta nuovamente diffondendo
a motivo di nuove varianti.
È chiaro che questa pandemia
non è ancora finita.
Per favore, continuate a stare attenti.
Potrebbe essere molto utile
rivedere l’Aggiornamento
dal Corpo Direttivo n. 9 del 2020,
che spiega molto bene
come si diffonde il COVID-19
e quello che ciascuno di noi
può fare per proteggersi.
Qual è il nostro punto di vista
sulla campagna vaccinale?
I Testimoni di Geova
non sono contrari alla vaccinazione.
La consideriamo una scelta individuale,
che spetta a ciascun cristiano.
Fino ad ora, in collaborazione
con le autorità sanitarie,
sono stati in molti
nelle nostre famiglie Betel
a scegliere di vaccinarsi.
Nel 2020
purtroppo abbiamo dovuto affrontare
anche un numero senza precedenti
di disastri naturali.
Pensate, nell’anno di servizio 2020
abbiamo avuto ben 204 disastri.
E questo è più del doppio
del numero di disastri
che avevamo avuto nel 2018.
Sono stati davvero tanti i disastri
che abbiamo dovuto affrontare
durante la pandemia.
Lasciate che ve ne ricordi
soltanto alcuni.
L’America Centrale è stata colpita
dall’uragano Eta.
A Saint Vincent
ci sono state irruzioni vulcaniche.
La Croazia è stata scossa da terremoti.
Il Libano è stato devastato
da un’esplosione.
In Nigeria
ci sono state estese alluvioni.
Sul Mozambico
si è abbattuto il ciclone Eloise.
Le Filippine sono state colpite
pesantemente dal supertifone Goni.
In Australia
ci sono stati incendi devastanti.
Questi sono solo alcuni dei disastri
che abbiamo dovuto affrontare
durante questa pandemia.
Questo è esattamente
ciò di cui parlava Paolo
quando fece riferimento
a tribolazione, angoscia,
fame, nudità, pericolo e spada.
Potrebbe mai
una qualsiasi di queste cose
separarci dall’amore di Dio?
Cosa possiamo dire al riguardo?
Sentiamo cosa hanno da dirci
alcuni fratelli e sorelle
degli Stati Uniti.
Prima il COVID e poi l’uragano Sally.
Quando a una tragedia
se ne aggiunge un’altra,
la situazione
diventa davvero difficile da gestire.
Dopo così tanti mesi chiusi in casa
eravamo un po’ tutti al limite.
E come se non bastasse,
è arrivata anche l’alluvione.
Forse la cosa più bella
è stata la prontezza con cui i fratelli
e le sorelle sono intervenuti.
Li abbiamo chiamati il mercoledì
per il venerdì.
E il venerdì erano già tutti pronti
e ben organizzati.
È stato un privilegio immenso,
emozionante,
vedere come l’organizzazione di Geova
si prende cura del suo popolo.
Il resto del mondo invece
è nel caos più totale.
Alcuni pensano: “Posso farcela,
ce la faccio, ce la faccio”.
Ma sapete una cosa?
Non è vero, hai bisogno degli altri.
Hai bisogno di aiuto.
Quando Geova chiama,
il suo popolo risponde subito.
È qualcosa di straordinario.
Niente può ostacolare l’amore di Geova
perché l’amore di Geova ti raggiunge
in qualunque luogo,
in qualunque situazione.
Stiamo passando un momento difficile,
ma siamo sicuri che Geova
continuerà ad aiutarci.
Lo sta facendo ora
e lo farà anche in futuro.
Uno dei motivi per cui i nostri fratelli
stanno riportando la vittoria
è il fatto che ci siate tutti voi.
Siete stati pronti a dare una mano.
Alcuni di voi hanno rischiato qualcosa
per prestare soccorso.
E anche se molti di noi
non hanno potuto dare
questo tipo di aiuto,
abbiamo comunque fatto delle donazioni.
E grazie a questo
siamo stati in grado
di provvedere ai nostri fratelli
cibo, acqua, materiali da costruzione
e medicine.
Tutto grazie
alla vostra grande generosità
e alla vostra benignità.
Grazie di cuore
per quello che avete fatto
per aiutare i nostri fratelli
colpiti da questi disastri.
Ma questa non è l’unica cosa
di cui parlò Paolo in Romani 8:35.
Fece anche riferimento
alla persecuzione.
E non ci sono dubbi
che abbiamo dovuto affrontarla.
Non è sparita
nel periodo della pandemia.
Nel maggio del 2021
erano più di 155 i fratelli e le sorelle
in prigione a motivo della loro fede.
Nonostante ciò
sono successe alcune cose positive.
Negli ultimi mesi
ci ha incoraggiato davvero tanto
sapere che 32 dei nostri cari fratelli
in Eritrea sono stati liberati,
inclusi Paulos, Isaac e Negede,
che sono rimasti in carcere
per ben 26 anni.
Continuiamo a pregare
per i 20 fratelli e sorelle
che purtroppo sono ancora in carcere.
L’8 maggio siamo stati felicissimi
di sapere che il governo turkmeno
aveva rilasciato
tutti e 16 i nostri fratelli
che erano in carcere
a motivo della loro obiezione
di coscienza al servizio militare.
Ringraziamo davvero tanto Geova
per questi sviluppi positivi.
Quando ero in Russia per le udienze
della Corte suprema nel 2017,
è stato un momento
particolarmente triste
quando abbiamo sentito il giudice
che annunciava
che i nostri enti giuridici
erano stati sciolti.
Sapevamo che Geova
si sarebbe preso cura
dei nostri fratelli,
ma c’erano così tante incognite.
Come avrebbe influito
tutto questo sui fratelli?
Alcuni purtroppo sono stati arrestati,
come il fratello Dennis Christensen.
Il 25 maggio 2021 saranno 4 anni
che Dennis è in carcere.
Nonostante Dennis abbia diritto
al rilascio anticipato
da più di un anno,
le autorità
hanno indurito il loro cuore.
Non l’hanno voluto rilasciare.
Nonostante questo,
Dennis e sua moglie, Irina,
si mantengono positivi.
E continuiamo anche a ricordare
gli altri 10 fratelli
che sono nelle colonie penali in Russia,
e anche i 48 fratelli che sono ancora
in custodia cautelare,
secondo i dati del 14 maggio 2021.
Adesso che le nostre attività
sono vietate da 4 anni,
cosa possiamo dire?
I nostri fratelli
non hanno perso il coraggio,
non si sono lasciati fermare.
Continuano a servire Geova fedelmente.
Mentre guardate il video che segue,
notate chi stanno prendendo di mira
adesso le autorità.
Nel 2013 nostro figlio Igor si ammalò
e continuò a peggiorare.
Poi nel 2014 venne a mancare.
È stato un dolore così grande,
un dolore che non si può
descrivere a parole.
Igor era il nostro unico figlio.
Lo amavamo moltissimo, e ci manca tanto.
Poi 2 anni dopo morì mia madre,
e 2 anni dopo ancora mia sorella.
Non ce l’avremmo mai fatta
senza l’aiuto di Geova.
Ci stavamo un pochino riprendendo
quando il 26 marzo del... 2019
degli uomini armati a volto coperto
hanno fatto irruzione in casa nostra.
È stato scioccante,
siamo rimasti pietrificati,
completamente paralizzati.
La mattina del 22 maggio
del 2019
alle 5:45, mi ricordo,
ho sentito suonare il campanello.
Ho guardato dallo spioncino
e ho visto degli agenti
che mi mostravano il distintivo.
Hanno fatto irruzione
nel mio appartamento,
lo hanno perquisito
e poi mi hanno portato in un centro
per la lotta all’estremismo.
L’accusa che è stata formulata
contro di me
è stata concorso in attività estremiste.
Poi nel 2020
è iniziato il processo a mio carico.
Pensate che per il mio caso
hanno raccolto 17 faldoni di prove
contro di me
e hanno interrogato
più di 200 testimoni.
Poi sono iniziate le udienze,
prima quelle di Valentina e poi le mie.
Ovviamente non è stata una passeggiata,
ma tutto questo ci ha reso più forti.
E Geova ci è stato accanto,
tanto che in tribunale
eravamo addirittura gioiosi.
Sentivamo che Geova ci aiutava,
ci sosteneva,
ci dava la sua forza e ci incoraggiava.
Gli siamo così grati!
I nostri fratelli
ci sono sempre stati vicino.
Ci hanno sostenuto con visite, chiamate,
dicendoci cose davvero incoraggianti
e leggendoci
passi tratti dalle Scritture.
Ho capito subito
che sarei finita sotto processo.
Era come se dentro di me
fossi già preparata al peggio,
ma devo dirvi che mi sentivo tranquilla.
Il mio unico obiettivo
era affrontare questa sfida
in maniera dignitosa,
senza deludere nessuno
e soprattutto senza tradire
il nostro Dio, Geova.
Voglio dirvi una cosa.
Considero ogni giorno
una benedizione di Geova.
Lo prego e gli chiedo la pace e la calma
sia per me che per i miei cari.
Tirando le somme, le benedizioni
oltrepassano di gran lunga
tutti gli aspetti negativi.
E questo per me
ha davvero grande valore.
So che potrebbero mandarmi in prigione
o potrebbero darmi la condizionale.
Ma qualunque cosa succeda
voglio rimanere fedele a Dio,
voglio rimanergli leale fino alla fine.
Qualunque cosa succeda,
sia che rimanga in libertà
o che mi mettano in prigione
non c’è assolutamente nulla
che possa separarci dall’amore di Dio.
Le sbarre di una cella
non sono certo un ostacolo,
perché l’amore di Dio
può arrivare ovunque.
È stato solo grazie alla forza
che viene da Geova
se siamo riusciti ad affrontare la morte
di nostro figlio
e tante altre difficoltà.
E senz’altro affronteremo anche questa,
ne sono sicuro.
Non ho alcun dubbio.
Che vergogna
che le autorità stiano attaccando
i nostri cari fratelli e sorelle
d’età avanzata!
Eppure non è sorprendente che,
nonostante le prove che affrontano,
questi cari fratelli
non si facciano paralizzare dalla paura?
Loro dicono che la persecuzione
ha soltanto reso più forte la loro fede.
Voi, cari fratelli e sorelle in Russia,
siete un grande esempio di fede.
Siete di grande incoraggiamento
per tutti noi.
Vi vogliamo molto bene.
Tutto questo
non ci convince ancora di più
di quello che Paolo disse
in Romani 8:37?
È proprio quello che è successo
ai fratelli e alle sorelle
che stanno affrontando la pandemia,
i disastri naturali e la persecuzione.
Di cosa siamo assolutamente convinti?
Paolo prosegue così
nei versetti 38 e 39:
Cari fratelli e sorelle, siamo convinti
che anche voi sarete in grado
di riportare la vittoria completa,
indipendentemente dalle prove
che state affrontando.
Perché?
Perché niente può separarci
dall’amore di Geova.
Per favore, ricordatevi
che vi vogliamo molto bene.
Dalla sede mondiale
dei Testimoni di Geova,
questo è JW Broadcasting.