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Era tishrì,
mese caratterizzato da diverse feste.
Avevamo appena ricostruito le mura
della grande città di Geova.
Ora era il momento di ricostruire
la spiritualità del suo popolo.
Molti non conoscevano la Legge di Dio.
Chi avrebbe potuto aiutarci
a comprenderla
se non l’uomo che era venuto
prima di me, Esdra?
...le norme
e le decisioni giudiziarie di Geova.
Lui e altri leviti lessero ad alta voce
la Legge di Mosè.
Non solo la lessero, ma la spiegarono,
le diedero significato.
Come popolo,
iniziammo a capire che avevamo
deluso profondamente Geova:
lavorando di Sabato,
offrendo sacrifici malati
e divorziando dalle nostre mogli
per sposare donne straniere.
Ne fummo molto dispiaciuti,
ma leggendo la Legge di Dio
stavamo tornando a essere
il popolo di Geova.
Non fate lutto e non piangete.
Ora che sapete cosa dispiace a Dio,
potete fare quello che gli piace.
E ora andate.
Mangiate cibi scelti e bevete cose dolci,
e mandate porzioni di cibo
a chi non ha niente.
E non dovete essere tristi,
perché la gioia di Geova
è la vostra fortezza.
Seguimmo le istruzioni di Geova
su come osservare la Festa delle Capanne.
Ci rallegrammo e ringraziammo Geova
per averci benedetto.
Il 24° giorno ci radunammo
per leggere la Legge di Dio,
per confessare i nostri peccati
e per rattristarci
delle nostre trasgressioni.
Mettemmo per iscritto
un accordo vincolante.
Promettemmo di ubbidire
alla Legge di Geova.
- Amen!
- Amen!
Ben presto però
alcuni dimenticarono la promessa fatta.
Pelet!
Ah, Raam,
ecco il tuo affitto.
Metti tutto in un sacco.
Il cesto è troppo scomodo.
Hai sentito l’ultima idea di Neemia?
Cioè ripopolare Gerusalemme?
Sì, certo. L’idea assurda di costringere
le famiglie a trasferirsi in città:
una ogni 10.
Sì, ho sentito.
E io sono stato estratto.
Perché io?
Non capisce come danneggia
i proprietari terrieri come me?
Ah!
E quand’è che ti trasferisci?
Trasferirmi?
Io non vado da nessuna parte.
Ho il diritto di vivere dove voglio
e anche tu.
- Io non sono stato scelto.
- Non ancora, vuoi dire.
E quando lo sarai, devi fare come me
e rifiutarti di andare.
Raam,
il re ha mandato qui Neemia
per ricostruire la città.
Neemia è il governatore.
Un governatore va e un governatore viene.
Neemia dovrà tornare dal re e,
quando lo farà,
le cose torneranno come prima.
Anche quando Neemia sarà partito,
Geova continuerà a essere qui.
Geova vuole che Gerusalemme
sia ricostruita.
Non credi che sia così?
Quindi tu sei dalla parte di Neemia?
Come puoi essere così ingrato?
Raam,
il tuo affitto!
Di cosa stavate parlando?
Raam si rifiuta
di trasferirsi a Gerusalemme,
e vuole che lo sosteniamo.
E tu cosa gli hai detto?
Gli ho detto che Neemia
sta facendo la volontà di Geova.
Raam non capisce
quanto potrebbe essere felice
se solo seguisse la guida di Geova.
Quindi noi andremo, se saremo scelti?
Sì,
preferisco essere come Neemia
piuttosto che come Raam.
- Siete d’accordo?
- Sì.
Sì, anch’io.
Bene.
All’inaugurazione delle mura,
riempimmo Gerusalemme
con canti di lode
e di ringraziamento a Dio.
La nostra grande gioia
si poteva sentire da molto lontano.
Quando infine tornai dal re,
continuai a ripensare a quel giorno.
Con quello che so ora,
vorrei non essermene mai andato.
Geova suscitò un messaggero
che mise per iscritto quello che accadde
a Gerusalemme durante la mia assenza.
Il suo nome era Malachia.
Tobia, anche se non era ebreo,
trovava comunque il modo
di entrare nel tempio.
Tobia!
Usava i suoi legami di parentela
per ottenere
quello che voleva dagli ebrei.
Cosa ti porta al tempio?
- Era un po’ che non venivi.
- Volevo solo vederti,
oh, e portarti questo piccolo dono.
- Oh Tobia, sei sempre molto generoso.
- Ma no è una sciocchezza.
Mmh come posso sdebitarmi?
Visto che lo chiedi,
c’è una cosa che potresti fare.
Dimmi, dimmi che cosa?
Beh, è una cosa
che riguarda la famiglia...
Quando i nostri parenti, miei e tuoi,
vengono a trovarci da Samaria,
sarebbe molto bello
avere un posto dove mangiare insieme.
Mmh.
Sai, proprio qui nel tempio, intendo.
Dopotutto anche loro
adorano Geova, spesso.
Beh, diciamo qualche volta.
Una stanza nel tempio?
Ma tu lo sai che non posso farlo.
Voglio dire...
tutte le stanze sono utilizzate.
Ma proprio tutte?
Alcune non sono solo depositi?
Ma dentro ci sono le provviste
per i leviti.
Non puoi svuotarne una per me?
Solo una?
Me ne serve solo una.
Ma cosa dirà Neemia di questo?
E a noi cosa ce ne importa?
Neemia è lontano, a Susa.
Ma se lo venisse a sapere?
E chi glielo va a dire?
- Glielo vai a dire tu?
- No, no!
E allora perché preoccuparsi?
E così il sommo sacerdote
ha ceduto di nuovo a Tobia.
Il grano dove lo metto?
Qui c’è spazio. Sta attento!
Fatto.
Guarda chi arriva.
Potete sbrigarvi, per favore?
Appena tolgono queste cose,
potete mettere il tavolo qui
e poi le sedie lungo tutta questa parete.
Tobia, dimmi un po’,
e noi le provviste dove le mettiamo?
Ah, mettetele dove volete.
È un problema vostro.
Ora toglietevi di mezzo.
Adesso, su, per favore.
Molto bene, questo lo mettiamo qui
e poi come ho detto le sedie
vanno là e il tavolo qui.
Ma come ha potuto Eliasib
permettere a qualcuno,
specialmente a Tobia,
di prendere una stanza per sé stesso,
soprattutto
dopo quello che ha fatto Neemia
per preservare la santità del tempio?
Comunque quasi nessuno dà più la decima.
Per mangiare,
dobbiamo prenderci cura noi
delle nostre greggi e dei nostri campi.
Non conta niente servire Dio.
Aspettate, fratelli!
Le loro azioni sbagliate
non devono privarci della gioia.
Perché no?
Di che beneficio è stato servire Geova?
E il passo della Scrittura
non dice forse:
“Abbi cura delle tue pecore”?
Ma dice anche:
“L’uomo fedele
riceverà molte benedizioni”.
Dobbiamo aspettare Geova.
Al momento giusto
sarà lui a sistemare le cose.
Malachia vide fino a che punto
il popolo si era sviato.
I leviti, che una volta custodivano
gelosamente le norme di Geova,
ora erano arrivati a mettere in dubbio
il valore del loro servizio.
Ragazzo!
Perché non offri una pecora?
Più grande è l’offerta,
più grande è la benedizione.
E poi, farai ancora più colpo
sui tuoi vicini, eh?
- Ho già la mia offerta, grazie.
- Certo, certo. Ma senti!
Mi sembri proprio un brav’uomo.
Oggi, ti faccio un prezzo
davvero speciale!
Quasi lo stesso che hai pagato
per queste colombe.
Vieni a dare un’occhiata.
Ma questa pecora è cieca!
E guarda come cammina!
Ma no, è assolutamente normale
per questa razza.
La Legge di Dio vieta di offrire
animali ciechi, zoppi o malati.
Se potessi permettermi
di offrire una pecora,
- sarebbe una pecora sana.
- Non sprecare i tuoi soldi!
- È un’ottima pecora a un ottimo prezzo.
- Devo andare.
Fatti furbo!
E poi è soltanto una tradizione.
Bah!
Il servizio al tempio
non è più lo stesso.
È come se non pensassero più a Geova.
Azuba!
Cos’hai?
Azuba, che succede?
Come sta Raam?
Un certificato di divorzio?
Io, io ho cercato
di essere una brava moglie,
ma non è stato abbastanza.
Raam mi ha mandato via.
Non preoccuparti, Azuba.
Puoi vivere qui con noi.
Quello che abbiamo lo divideremo.
È colpa mia!
È tutta colpa mia.
Non è assolutamente colpa tua.
Ma non sono riuscita a dargli un figlio.
Con o senza figli,
il matrimonio è una cosa sacra.
Confida in Geova.
Lui non ti manderà mai via.
Grazie.
Raam!
Ieri sera
è venuta a trovarci una persona.
Tua moglie,
o dovrei dire
quella che era tua moglie.
Raam,
Raam non ti importa di farla soffrire?
Sei senza cuore.
Senti, Mosè ha detto che se uno trova
qualcosa di sconveniente in sua moglie,
deve scrivere un certificato di divorzio,
darglielo e mandarla via.
Lei non riesce a darmi un figlio,
non è abbastanza sconveniente?
E poi sono stanco di vivere con lei.
Oggi sposo Gizla.
Gizla?
La ragazza moabita?
Ma, ma come?
Ti ho sentito giurare solennemente
che non avresti preso
una moglie straniera.
La Legge di Dio dice:
“Farebbero allontanare i tuoi figli
dal seguirmi per servire altri dèi;
allora l’ira di Geova
si abbatterà su di te”.
Chi sei tu per consigliarmi?
Ogni uomo deve trovare
la propria gioia e io troverò la mia.
Raam,
solo Geova può darti vera gioia.
Troverai più gioia da solo
di quanta possa dartene lui?
Geova,
perché siamo sleali l’uno con l’altro,
profanando il tuo patto?
Malachia!
Devi dire questo ai sacerdoti
che disprezzano il mio nome:
“Un figlio onora suo padre,
e un servitore il suo padrone.
Se quindi sono padre,
dov’è l’onore che mi spetta?
E se sono un padrone,
dov’è il timore che mi è dovuto?”
Amico mio!
Amico vedo che non hai nessuna offerta.
Voi leviti perché disprezzate
il nome di Geova?
Lo disprezziamo?
E come?
Presentate in sacrificio
un animale cieco, zoppo o malato
e dite che non c’è nulla di male.
- Geova dovrebbe forse accettarlo?
- Una volta che la carne è nella pentola,
nessuno può dire
se l’animale era malato o sano.
E Geova invece?
Lui la vede la differenza?
Un giorno Geova verrà al suo tempio.
E purificherà voi figli di Levi
con il fuoco.
Malachia, ma che cosa ti è preso?
Perché ti devi lamentare
quando a tutti gli altri va bene così?
“O sacerdoti,
se vi rifiuterete di ascoltare”,
dice Geova,
“manderò su di voi la maledizione
e trasformerò le vostre benedizioni
in maledizioni.
Tornate da me,
e io, io, tornerò da voi”,
dice Geova.
E cosa dovremmo fare per tornare?
“Un uomo può derubare Dio?
Eppure voi, voi mi derubate”,
dice Geova.
In che modo lo derubiamo?
“Nelle decime
e nelle contribuzioni mi derubate;
tutta la nazione mi deruba”, dice Geova.
“Portate l’intera decima nel deposito,
affinché ci sia cibo nella mia casa;
e mettetemi alla prova, per favore,
e vedete se non vi aprirò
le cateratte dei cieli
e non riverserò su di voi
una benedizione
fino a quando
non ne avrete più bisogno”.
E c’è un’altra cosa che fate
per cui Egli non si compiace
di alcuna cosa che viene da voi.
Cosa intendi?
Voi tradite la moglie
che avete sposato in gioventù,
sebbene sia la vostra compagna
e la moglie del vostro patto.
Ci sono alcuni che non lo fanno
dato che hanno
ciò che rimane dello spirito.
Quindi badate attentamente
al vostro spirito
e non siate sleali
alla moglie sposata in gioventù.
“Perché io odio il divorzio”,
dice Geova, l’Iddio d’Israele.
Le labbra del sacerdote
devono custodire la conoscenza,
e dalla sua bocca
il popolo deve attingere la legge.
Ma voi, voi avete fatto deviare molti.
Il messaggio di Geova rivelò
che il problema era nel loro cuore.
Nonostante questo,
Malachia andò alla ricerca
di quelli che provavano gioia
nel fare ciò che era giusto.
Pelet.
- Malachia.
- Come stai?
Azuba, non disperare.
Vedrai la differenza
fra il giusto e il malvagio,
fra chi serve Dio e chi non lo serve.
Tu devi essere un profeta.
Io servo Geova come fate voi.
E vi posso dire che quando parlate
gli uni con gli altri di Geova,
lui ascolta con attenzione.
Davanti a lui
è scritto un libro di memorie
di quelli che lo temono
e che meditano sul suo nome.
Possa Geova essere con voi.
Per anni rimasi lontano da Gerusalemme,
ma col cuore
ero sempre accanto al mio popolo.
Chiesi al re
di poter tornare a Gerusalemme.
Ma rimasi scioccato da quello che trovai.
Eliasib!
- Possa tu avere pace.
- Neemia!
Che sorpresa vederti qui!
Dove sono tutti i leviti e i cantori?
Al momento alcuni di loro sono via.
Sono via?
Perché sono via?
Mmh, Pedaia!
Pedaia, per favore,
accompagna tu il governatore.
Vogliate scusarmi un momento.
Ma certo.
Pedaia, raccontami
come va il servizio al tempio.
Avete tutte le provviste?
No, Neemia,
le provviste sono quasi esaurite.
Com’è possibile?
Da molto tempo i sacerdoti e i leviti
non svolgono i loro compiti con serietà.
E così il popolo
ha smesso di portare la decima.
Senza la decima i leviti e i cantori
sono tornati ai loro campi.
E perché tu non lo hai fatto?
Signore, io vado avanti.
Ho sempre creduto
che Geova aiuta chi confida in lui.
E so che sistemerà le cose
al momento giusto.
Ma Eliasib non ha detto al popolo
di portarvi le provviste?
Durante la tua assenza
il profeta Malachia ha ammonito lui
e tutti i sacerdoti.
Ma Eliasib...
ha preso il nostro deposito,
ha tolto le provviste
e lo ha dato a Tobia come sala da pranzo.
Pedaia, sbarazziamoci di queste cose.
Cosa state facendo?
Eliasib!
Cosa stai facendo tu?
Tu e i governatori delegati
trascurate la casa di Dio!
Neemia.
Tutti voi, purificate questa stanza
e rimettete gli utensili.
Sì, mio signore.
Raduna tutti i leviti,
i cantori e i governatori delegati.
Riassegnerò tutti ai loro posti.
Pedaia, nomino te, Selemia
e Zadoc responsabili dei depositi.
Hanan vi assisterà.
Dovrete distribuire le provviste
ai vostri fratelli.
Neemia, aspetta, aspetta un momento.
Lascia che ti spieghi.
E io dirò a tutta Giuda di portare
la decima del grano,
del vino nuovo e dell’olio.
Guarda, posso spiegare.
No, no, aspetta.
Ricordati di me, o mio Dio,
e non cancellare gli atti di amore leale
che ho compiuto per la tua casa.
Non solo avevano trascurato
la casa di Geova
ma alcuni ebrei continuavano
a fare affari di Sabato,
giorno che Geova aveva dichiarato santo.
Che cosa vendi oggi?
Oh, solo pesce della migliore qualità,
da Tiro.
Cosa state facendo?
Non vi importa che sia Sabato?
Neemia.
Cos’è questa cosa malvagia che fate?
Per questo
Dio recò la calamità sulla città!
- Il popolo pensa sia accettabile ora.
- E Geova cosa ne pensa?
Fermai il commercio
e ordinai che le porte venissero chiuse
in modo da mantenere
la santità del Sabato.
Ma la settimana seguente
i mercanti tornarono.
E questo che significa?
Ho dovuto dormire per terra stanotte.
È la Legge di Dio, no?
Nessun lavoro e nessun commercio,
nel giorno di Sabato! Andatevene!
Fate la guardia alle porte
e garantite la santità del Sabato.
Non deve entrare nessuno!
Ricorda anche questo a mio favore,
o mio Dio,
e nel tuo immenso amore leale
mostrami compassione.
C’era un’altra cosa che dovevo fare.
Venite.
Ana la mitbayen.
Torna qui!
Devi ascoltarmi.
Sono tuo padre!
Cos’hanno i tuoi figli?
A loro non piace venire al tempio.
Tesoro, perché non ti piace?
Shvok Y-ati!
Dove vai? Torna qui!
Scusa, mio signore.
Mia moglie parla pochissimo l’ebraico.
Non avevi giurato
di non sposare mai
una donna che non serve Geova?
Neemia, a chi vuoi che importi.
- Avevi giurato o no?
- Sì! Sì!
E allora perché hai ignorato
il comando di Geova
e il tuo stesso giuramento?
Lasciami andare!
Non c’è da stupirsi che i tuoi figli
non amino Geova.
Pensavi di riuscire
senza avere Geova dalla tua parte?
Ho pregato
per avere la sua benedizione!
Davvero?
Però non gli hai ubbidito.
Raam, come può Geova benedire una cosa
che va contro la sua volontà?
Perché ero così sorpreso?
Il popolo non faceva
che seguire il cattivo esempio
di chi lo stava guidando.
Eliasib ha un nipote che ha sposato
un’oronita, è la figlia di Sanballat.
Non hai nessun rispetto
per la Legge di Dio?
Non dovete dare le vostre figlie
ai loro figli,
né dovete accettare le loro figlie
per i vostri figli o per voi stessi.
Non fu per colpa loro
che il re Salomone peccò?
Nonno, di’ qualcosa.
Stai calmo, figliolo.
E non è qualcosa di inaudito
che voi commettiate questo grande male
sposando donne straniere?
Tu hai contaminato il sacerdozio!
Non puoi più servire come sacerdote
né restare a Gerusalemme.
Bene.
Allora me ne vado a Samaria.
Lì sono più tolleranti.
Ma, ma è mio nipote.
E allora perché gli hai permesso
di ignorare le leggi di Geova?
Eliasib, tu lo sai: il servizio al tempio
preserva la nostra amicizia con Dio!
Ma non appena me ne sono andato,
tutti voi...
...tutti voi lo avete trascurato.
Ci volle un po’ di tempo,
ma la pura adorazione venne ristabilita.
Quando ripenso a tutto quello
che Geova ci ha permesso di fare
nonostante l’opposizione
che abbiamo incontrato...
Ho un’idea: potremmo far accusare
di sedizione Neemia.
Il prossimo suono che sentiranno
sarà il nostro grido di battaglia.
Hai intenzione di aspettare
finché non cominciano a ucciderci?
...le cattive influenze...
Ho il diritto di vivere dove voglio
e anche tu.
[...] devi fare come me
e rifiutarti di andare.
Non sprecare i tuoi soldi!
Fatti furbo!
E poi è soltanto una trad‏izione.
Per mangiare,
dobbiamo prenderci cura noi
delle nostre greggi e dei nostri campi.
Non conta niente servire Dio.
...le notti insonni...
Dobbiamo andare a Gerusalemme
e tenere d’occhio Neemia.
Non lo capisci?
Loro odiano quello che facciamo,
odiano noi.
Non sei tu che devi vivere
e lavorare in mezzo a loro.
...il sudore e la fatica...
E poi, questo lavoro è troppo per noi.
Siamo esausti.
E comunque perché ci serve un muro?
...nonostante tutto questo,
ricordo solo la gioia che provavamo
perché servivamo Geova nel modo giusto.
Pensavamo che si trattasse
solo di ricostruire le mura,
ma Geova stava ricostruendo
la nostra fede.
Non dimenticherò mai come Geova
ci ha uniti per compiere la sua volontà.
Ci ha insegnato a confidare in lui
e lui ci ha rafforzato.
Mangiate cibi scelti e bevete cose dolci,
e mandate porzioni di cibo
a chi non ha niente.
E non dovete essere tristi,
perché la gioia di Geova
è la vostra fortezza.
Ricordati di me in modo favorevole,
o mio Dio.
Neemia fu un uomo coraggioso.
Sarebbe potuto rimanere nella lussuosa
fortezza di Susa e servire Geova da là.
Ma non lo fece.
Quando sorse una necessità
fu pronto a fare il lungo viaggio
fino a Gerusalemme
per sostenere i suoi fratelli.
Ma non sarebbe stato facile.
Prima di tutto doveva chiedere
al re di Persia il permesso di andare.
Cosa aiutò Neemia
a operare con coraggio per Geova?
Fece affidamento sulle sue capacità
o sui buoni rapporti che aveva con il re?
Guardiamo di nuovo questa parte.
La città in cui sono sepolti
i miei antenati è in rovina
e le sue porte
sono state consumate dal fuoco.
Neemia, che intendi dire?
Parla chiaramente.
Qual è la tua richiesta?
Subito pregai l’Iddio dei cieli.
Se al re sembra bene
e se il tuo servitore
ha incontrato il tuo favore,
mandami in Giuda,
alla città in cui sono sepolti
i miei antenati,
così che io possa ricostruirla.
Puoi andare.
Geova era con noi.
Neemia pregò subito e umilmente Geova,
la vera Fonte del coraggio.
Pregò ripetutamente
nel corso di tutto il suo incarico
e Geova benedisse i suoi sforzi.
Quindi la prima lezione che impariamo è:
nei momenti difficili
ci appoggiamo subito a Geova.
E quando le cose vanno bene?
Continuiamo ad affidarci a Geova?
O forse cominciamo a essere soddisfatti
di noi stessi e magari diciamo:
“Adesso le cose nella vita
mi vanno veramente bene.
Lo so che c’è tanto da fare,
ma servo Geova da tantissimi anni ormai.
Ho fatto la mia parte.
Ora può pensarci qualcun altro”.
Geova benedirà un atteggiamento simile?
Non sarebbe meglio
rivolgerci a Geova in preghiera
e chiedergli il coraggio e la gioia
per continuare a fare
ogni sforzo possibile
nel servizio che gli rendiamo?
Potreste rimanere sorpresi
nel vedere le porte
che Geova è pronto ad aprire per voi.
Una volta arrivato a Gerusalemme,
Neemia non si limitò
a dare ordini, giusto?
La Bibbia dice che lavorava ogni giorno
insieme agli altri israeliti
“da quando spuntava l’alba
fino a quando apparivano le stelle”.
Allo stesso modo, quando ci dimostriamo
pronti a fare sacrifici,
Geova ci dà le energie necessarie
per portare a termine
l’opera che ci è stata affidata.
Gli israeliti completarono le mura
in soli 52 giorni!
Che impresa colossale,
soprattutto di fronte
ad un’opposizione continua!
All’inizio gli oppositori
si limitarono agli scherni.
Poi passarono alle minacce.
C’erano i samaritani a nord,
gli ammoniti a est, gli arabi a sud
e gli asdoditi a ovest.
Gerusalemme era circondata dai nemici.
Non ci voleva tanto
per sentirsi in trappola
e cedere alla paura.
Cosa fece Neemia?
Cos’era abituato a fare?
Lui stesso dice:
“Noi pregammo il nostro Dio”.
Poi Neemia rafforzò il popolo dicendo:
“Non abbiate paura di loro.
Ricordatevi di Geova,
che è grande e da temere”.
Così continuarono a costruire.
Dopo essersi resi conto
che le loro minacce
non avevano avuto effetto,
i nemici di Neemia si arresero?
No.
Passarono ad altre forme di opposizione.
Provarono a utilizzare
3 diversi stratagemmi
per distogliere Neemia dalla sua opera.
Li avete individuati?
Riguardiamo il video.
Chiesero a Neemia
di incontrarsi a metà strada.
Devi dire a Neemia:
“Vieni, diamoci appuntamento
nei villaggi della Piana di Ono”.
Questa è una trappola,
vogliono farmi del male.
Diffusero notizie false.
Ghesem, è arrivata l’ora
di attuare il tuo piano.
Tobia, scrivi questo:
“Si dice fra le nazioni,
e lo dice anche Ghesem,
che tu e i giudei
state tramando di ribellarvi.
È per questo che costruisci le mura”.
E si servirono di un traditore
per ingannare Neemia.
Verranno qui per ucciderti,
verranno di notte!
Dobbiamo nasconderci nel tempio
e chiudere tutte le porte.
Semaia, un uomo come me
dovrebbe fuggire?
Tu non capisci
No, questo che effetto avrebbe
sullo spirito dell’intera nazione?
Non capisci,
il tempio è l’unico posto sicuro.
E poi, non sono un sacerdote.
Se entrassi nel tempio,
darei una valida ragione per uccidermi.
No, non lo farò.
La tua è una decisione folle, Neemia.
Ah, ah ora capisco!
Capisco!
Sono stati Tobia e Sanballat
a mandarti qui,
non è così brutto ipocrita?
Geova si ricordi di loro
e di tutti voi falsi profeti
che cercate di spaventarmi.
Vieni, Hanani,
abbiamo del lavoro da fare.
Tre stratagemmi, tre fallimenti.
Ed ecco la lezione numero 2:
anche noi, come Neemia,
potremmo incontrare oppositori
che tramano per farci smettere
di servire Geova lealmente.
Alcuni potrebbero chiederci
di incontrarci a metà strada,
cioè di scendere a compromessi.
Potrebbero cercare di convincerci
che servendo Geova con meno zelo,
riusciremo a raggiungere
anche mete secolari.
Comunque, dato che il Regno di Dio
è al primo posto nella nostra vita,
possiamo essere come Neemia
e rifiutare di fare compromessi.
Sappiamo dov’è diretto questo mondo.
Inoltre alcuni oppositori
diffondono false accuse contro di noi.
In certi paesi veniamo accusati
di costituire una minaccia per lo Stato.
Alcune accuse sono state confutate
con successo in tribunale.
Ma a prescindere dal risultato,
confidiamo che Geova guiderà le cose
secondo il suo volere.
Sappiamo che l’opposizione
può anche arrivare
da chi finge di servire Geova.
Proprio come l’ebreo
che cercò di indurre Neemia
a infrangere la Legge di Dio
per salvarsi la vita,
ex Testimoni potrebbero tentare
di farci scendere a compromessi
in un modo o nell’altro.
Ma noi siamo decisi a respingere
gli apostati
perché sappiamo che avremo
salva la vita
non infrangendo le leggi di Dio,
ma mettendole in pratica.
Ogni volta
Neemia riuscì a non cadere in trappola.
Perché?
Perché aveva una mente brillante?
No!
Fu perché confidò in Geova
e Geova gli diede
il discernimento necessario
per intuire i loro inganni.
Dopo la ricostruzione delle mura,
Neemia andò via da Gerusalemme
per un po’.
Ma cosa trovò al suo ritorno?
Invece di vedere
che la pura adorazione fioriva,
si rese conto che sopravviveva a stento.
Dopo tutto il lavoro che aveva fatto
per aiutare il popolo
a confidare in Geova,
secondo voi come si sentì?
Avrebbe potuto dire: “Adesso basta!
Io ho chiuso!
Che ci pensi qualcun altro
a sistemare le cose”, e andarsene.
Ma lo fece?
Riguardiamo cosa accadde.
Tu e i governatori delegati
trascurate la casa di Dio!
Tutti voi, purificate questa stanza.
È la Legge di Dio, no?
Nessun lavoro e nessun commercio,
nel giorno di Sabato!
Andatevene!
Non avevi giurato di non sposare mai
una donna che non serve Geova?
E allora perché hai ignorato
il comando di Geova
e il tuo stesso giuramento?
Eliasib ha un nipote che ha sposato
un’oronita, è la figlia di Sanballat.
Non dovete dare le vostre figlie
ai loro figli,
né dovete accettare le loro figlie
per i vostri figli!
Tu hai contaminato il sacerdozio!
Non puoi più servire come sacerdote
né restare a Gerusalemme.
Ci volle un po’ di tempo,
ma la pura adorazione venne ristabilita.
Neemia non se ne andò, vero?
No, lui perseverò nel suo incarico.
Come ci riuscì?
Riuscì a farlo perché mantenne la gioia.
La gioia che provava non proveniva
principalmente dai risultati ottenuti,
né dalla sicurezza
che garantivano le mura
e nemmeno
da quello che facevano gli altri.
Da dove proviene la vera gioia?
È proprio Neemia a dircelo:
“La gioia di Geova è la vostra fortezza”.
Ecco la terza lezione:
nonostante sfide e battute d’arresto,
possiamo essere gioiosi
perché la vera gioia
proviene da una bella amicizia con Geova.
Neemia era un uomo come me e voi.
Geova non gli fece vedere
il suo potere miracoloso all’opera
come aveva fatto con Mosè e Giosuè.
Ma quali armi aveva Neemia?
Aveva la preghiera,
aveva la fede e aveva fiducia.
Queste erano le sue armi.
E senza dubbio Geova agì
in favore del suo servitore Neemia
guidandolo e benedicendo i suoi sforzi.
Noi abbiamo a disposizione
le stesse armi.
Pregate Geova, riponete fede in lui
e abbiate fiducia
che benedirà i sacrifici che fate.
Proprio come diede a Neemia il coraggio,
le energie, il discernimento
e la perseveranza per adempiere
il suo incarico,
Geova farà lo stesso con voi.

Neemia. “La gioia di Geova è la vostra fortezza” (Parte 2)
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Neemia. “La gioia di Geova è la vostra fortezza” (Parte 2)

Era tishrì,
mese caratterizzato da diverse feste.
Avevamo appena ricostruito le mura
della grande città di Geova.
Ora era il momento di ricostruire
la spiritualità del suo popolo.
Molti non conoscevano la Legge di Dio.
Chi avrebbe potuto aiutarci
a comprenderla
se non l’uomo che era venuto
prima di me, Esdra?
...le norme
e le decisioni giudiziarie di Geova.
Lui e altri leviti lessero ad alta voce
la Legge di Mosè.
Non solo la lessero, ma la spiegarono,
le diedero significato.
Come popolo,
iniziammo a capire che avevamo
deluso profondamente Geova:
lavorando di Sabato,
offrendo sacrifici malati
e divorziando dalle nostre mogli
per sposare donne straniere.
Ne fummo molto dispiaciuti,
ma leggendo la Legge di Dio
stavamo tornando a essere
il popolo di Geova.
Non fate lutto e non piangete.
Ora che sapete cosa dispiace a Dio,
potete fare quello che gli piace.
E ora andate.
Mangiate cibi scelti e bevete cose dolci,
e mandate porzioni di cibo
a chi non ha niente.
E non dovete essere tristi,
perché la gioia di Geova
è la vostra fortezza.
Seguimmo le istruzioni di Geova
su come osservare la Festa delle Capanne.
Ci rallegrammo e ringraziammo Geova
per averci benedetto.
Il 24° giorno ci radunammo
per leggere la Legge di Dio,
per confessare i nostri peccati
e per rattristarci
delle nostre trasgressioni.
Mettemmo per iscritto
un accordo vincolante.
Promettemmo di ubbidire
alla Legge di Geova.
- Amen!
- Amen!
Ben presto però
alcuni dimenticarono la promessa fatta.
Pelet!
Ah, Raam,
ecco il tuo affitto.
Metti tutto in un sacco.
Il cesto è troppo scomodo.
Hai sentito l’ultima idea di Neemia?
Cioè ripopolare Gerusalemme?
Sì, certo. L’idea assurda di costringere
le famiglie a trasferirsi in città:
una ogni 10.
Sì, ho sentito.
E io sono stato estratto.
Perché io?
Non capisce come danneggia
i proprietari terrieri come me?
Ah!
E quand’è che ti trasferisci?
Trasferirmi?
Io non vado da nessuna parte.
Ho il diritto di vivere dove voglio
e anche tu.
- Io non sono stato scelto.
- Non ancora, vuoi dire.
E quando lo sarai, devi fare come me
e rifiutarti di andare.
Raam,
il re ha mandato qui Neemia
per ricostruire la città.
Neemia è il governatore.
Un governatore va e un governatore viene.
Neemia dovrà tornare dal re e,
quando lo farà,
le cose torneranno come prima.
Anche quando Neemia sarà partito,
Geova continuerà a essere qui.
Geova vuole che Gerusalemme
sia ricostruita.
Non credi che sia così?
Quindi tu sei dalla parte di Neemia?
Come puoi essere così ingrato?
Raam,
il tuo affitto!
Di cosa stavate parlando?
Raam si rifiuta
di trasferirsi a Gerusalemme,
e vuole che lo sosteniamo.
E tu cosa gli hai detto?
Gli ho detto che Neemia
sta facendo la volontà di Geova.
Raam non capisce
quanto potrebbe essere felice
se solo seguisse la guida di Geova.
Quindi noi andremo, se saremo scelti?
Sì,
preferisco essere come Neemia
piuttosto che come Raam.
- Siete d’accordo?
- Sì.
Sì, anch’io.
Bene.
All’inaugurazione delle mura,
riempimmo Gerusalemme
con canti di lode
e di ringraziamento a Dio.
La nostra grande gioia
si poteva sentire da molto lontano.
Quando infine tornai dal re,
continuai a ripensare a quel giorno.
Con quello che so ora,
vorrei non essermene mai andato.
Geova suscitò un messaggero
che mise per iscritto quello che accadde
a Gerusalemme durante la mia assenza.
Il suo nome era Malachia.
Tobia, anche se non era ebreo,
trovava comunque il modo
di entrare nel tempio.
Tobia!
Usava i suoi legami di parentela
per ottenere
quello che voleva dagli ebrei.
Cosa ti porta al tempio?
- Era un po’ che non venivi.
- Volevo solo vederti,
oh, e portarti questo piccolo dono.
- Oh Tobia, sei sempre molto generoso.
- Ma no è una sciocchezza.
Mmh come posso sdebitarmi?
Visto che lo chiedi,
c’è una cosa che potresti fare.
Dimmi, dimmi che cosa?
Beh, è una cosa
che riguarda la famiglia...
Quando i nostri parenti, miei e tuoi, 
vengono a trovarci da Samaria,
sarebbe molto bello
avere un posto dove mangiare insieme.
Mmh.
Sai, proprio qui nel tempio, intendo.
Dopotutto anche loro
adorano Geova, spesso.
Beh, diciamo qualche volta.
Una stanza nel tempio?
Ma tu lo sai che non posso farlo.
Voglio dire...
tutte le stanze sono utilizzate.
Ma proprio tutte?
Alcune non sono solo depositi?
Ma dentro ci sono le provviste
per i leviti.
Non puoi svuotarne una per me?
Solo una?
Me ne serve solo una.
Ma cosa dirà Neemia di questo?
E a noi cosa ce ne importa?
Neemia è lontano, a Susa.
Ma se lo venisse a sapere?
E chi glielo va a dire?
- Glielo vai a dire tu?
- No, no!
E allora perché preoccuparsi?
E così il sommo sacerdote
ha ceduto di nuovo a Tobia.
Il grano dove lo metto?
Qui c’è spazio. Sta attento!
Fatto.
Guarda chi arriva.
Potete sbrigarvi, per favore?
Appena tolgono queste cose,
potete mettere il tavolo qui
e poi le sedie lungo tutta questa parete.
Tobia, dimmi un po’,
e noi le provviste dove le mettiamo?
Ah, mettetele dove volete.
È un problema vostro.
Ora toglietevi di mezzo.
Adesso, su, per favore.
Molto bene, questo lo mettiamo qui
e poi come ho detto le sedie
vanno là e il tavolo qui.
Ma come ha potuto Eliasib
permettere a qualcuno,
specialmente a Tobia,
di prendere una stanza per sé stesso,
soprattutto
dopo quello che ha fatto Neemia
per preservare la santità del tempio?
Comunque quasi nessuno dà più la decima.
Per mangiare,
dobbiamo prenderci cura noi
delle nostre greggi e dei nostri campi.
Non conta niente servire Dio.
Aspettate, fratelli!
Le loro azioni sbagliate
non devono privarci della gioia.
Perché no?
Di che beneficio è stato servire Geova?
E il passo della Scrittura
non dice forse:
“Abbi cura delle tue pecore”?
Ma dice anche:
“L’uomo fedele
riceverà molte benedizioni”.
Dobbiamo aspettare Geova.
Al momento giusto
sarà lui a sistemare le cose.
Malachia vide fino a che punto
il popolo si era sviato.
I leviti, che una volta custodivano 
gelosamente le norme di Geova,
ora erano arrivati a mettere in dubbio
il valore del loro servizio.
Ragazzo!
Perché non offri una pecora?
Più grande è l’offerta,
più grande è la benedizione.
E poi, farai ancora più colpo
sui tuoi vicini, eh?
- Ho già la mia offerta, grazie.
- Certo, certo. Ma senti!
Mi sembri proprio un brav’uomo.
Oggi, ti faccio un prezzo
davvero speciale!
Quasi lo stesso che hai pagato
per queste colombe.
Vieni a dare un’occhiata.
Ma questa pecora è cieca!
E guarda come cammina!
Ma no, è assolutamente normale
per questa razza.
La Legge di Dio vieta di offrire
animali ciechi, zoppi o malati.
Se potessi permettermi
di offrire una pecora,
- sarebbe una pecora sana.
- Non sprecare i tuoi soldi!
- È un’ottima pecora a un ottimo prezzo.
- Devo andare.
Fatti furbo!
E poi è soltanto una tradizione.
Bah!
Il servizio al tempio
non è più lo stesso.
È come se non pensassero più a Geova.
Azuba!
Cos’hai?
Azuba, che succede?
Come sta Raam?
Un certificato di divorzio?
Io, io ho cercato
di essere una brava moglie,
ma non è stato abbastanza.
Raam mi ha mandato via.
Non preoccuparti, Azuba.
Puoi vivere qui con noi.
Quello che abbiamo lo divideremo.
È colpa mia!
È tutta colpa mia.
Non è assolutamente colpa tua.
Ma non sono riuscita a dargli un figlio.
Con o senza figli,
il matrimonio è una cosa sacra.
Confida in Geova.
Lui non ti manderà mai via.
Grazie.
Raam!
Ieri sera
è venuta a trovarci una persona.
Tua moglie,
o dovrei dire
quella che era tua moglie.
Raam,
Raam non ti importa di farla soffrire?
Sei senza cuore.
Senti, Mosè ha detto che se uno trova
qualcosa di sconveniente in sua moglie,
deve scrivere un certificato di divorzio, 
darglielo e mandarla via.
Lei non riesce a darmi un figlio,
non è abbastanza sconveniente?
E poi sono stanco di vivere con lei.
Oggi sposo Gizla.
Gizla?
La ragazza moabita?
Ma, ma come?
Ti ho sentito giurare solennemente
che non avresti preso
una moglie straniera.
La Legge di Dio dice:
“Farebbero allontanare i tuoi figli
dal seguirmi per servire altri dèi;
allora l’ira di Geova
si abbatterà su di te”.
Chi sei tu per consigliarmi?
Ogni uomo deve trovare
la propria gioia e io troverò la mia.
Raam,
solo Geova può darti vera gioia.
Troverai più gioia da solo
di quanta possa dartene lui?
Geova,
perché siamo sleali l’uno con l’altro, 
profanando il tuo patto?
Malachia!
Devi dire questo ai sacerdoti
che disprezzano il mio nome:
“Un figlio onora suo padre,
e un servitore il suo padrone.
Se quindi sono padre,
dov’è l’onore che mi spetta?
E se sono un padrone,
dov’è il timore che mi è dovuto?”
Amico mio!
Amico vedo che non hai nessuna offerta.
Voi leviti perché disprezzate
il nome di Geova?
Lo disprezziamo?
E come?
Presentate in sacrificio
un animale cieco, zoppo o malato
e dite che non c’è nulla di male.
- Geova dovrebbe forse accettarlo?
- Una volta che la carne è nella pentola,
nessuno può dire
se l’animale era malato o sano.
E Geova invece?
Lui la vede la differenza?
Un giorno Geova verrà al suo tempio.
E purificherà voi figli di Levi
con il fuoco.
Malachia, ma che cosa ti è preso?
Perché ti devi lamentare
quando a tutti gli altri va bene così?
“O sacerdoti,
se vi rifiuterete di ascoltare”,
dice Geova,
“manderò su di voi la maledizione
e trasformerò le vostre benedizioni
in maledizioni.
Tornate da me,
e io, io, tornerò da voi”,
dice Geova.
E cosa dovremmo fare per tornare?
“Un uomo può derubare Dio?
Eppure voi, voi mi derubate”,
dice Geova.
In che modo lo derubiamo?
“Nelle decime
e nelle contribuzioni mi derubate;
tutta la nazione mi deruba”, dice Geova.
“Portate l’intera decima nel deposito, 
affinché ci sia cibo nella mia casa;
e mettetemi alla prova, per favore,
e vedete se non vi aprirò
le cateratte dei cieli
e non riverserò su di voi
una benedizione
fino a quando
non ne avrete più bisogno”.
E c’è un’altra cosa che fate
per cui Egli non si compiace
di alcuna cosa che viene da voi.
Cosa intendi?
Voi tradite la moglie
che avete sposato in gioventù,
sebbene sia la vostra compagna
e la moglie del vostro patto.
Ci sono alcuni che non lo fanno
dato che hanno
ciò che rimane dello spirito.
Quindi badate attentamente
al vostro spirito
e non siate sleali
alla moglie sposata in gioventù.
“Perché io odio il divorzio”,
dice Geova, l’Iddio d’Israele.
Le labbra del sacerdote
devono custodire la conoscenza,
e dalla sua bocca
il popolo deve attingere la legge.
Ma voi, voi avete fatto deviare molti.
Il messaggio di Geova rivelò
che il problema era nel loro cuore.
Nonostante questo,
Malachia andò alla ricerca
di quelli che provavano gioia
nel fare ciò che era giusto.
Pelet.
- Malachia.
- Come stai?
Azuba, non disperare.
Vedrai la differenza
fra il giusto e il malvagio,
fra chi serve Dio e chi non lo serve.
Tu devi essere un profeta.
Io servo Geova come fate voi.
E vi posso dire che quando parlate
gli uni con gli altri di Geova,
lui ascolta con attenzione.
Davanti a lui
è scritto un libro di memorie
di quelli che lo temono
e che meditano sul suo nome.
Possa Geova essere con voi.
Per anni rimasi lontano da Gerusalemme,
ma col cuore
ero sempre accanto al mio popolo.
Chiesi al re
di poter tornare a Gerusalemme.
Ma rimasi scioccato da quello che trovai.
Eliasib!
- Possa tu avere pace.
- Neemia!
Che sorpresa vederti qui!
Dove sono tutti i leviti e i cantori?
Al momento alcuni di loro sono via.
Sono via?
Perché sono via?
Mmh, Pedaia!
Pedaia, per favore,
accompagna tu il governatore.
Vogliate scusarmi un momento.
Ma certo.
Pedaia, raccontami
come va il servizio al tempio.
Avete tutte le provviste?
No, Neemia,
le provviste sono quasi esaurite.
Com’è possibile?
Da molto tempo i sacerdoti e i leviti
non svolgono i loro compiti con serietà.
E così il popolo
ha smesso di portare la decima.
Senza la decima i leviti e i cantori
sono tornati ai loro campi.
E perché tu non lo hai fatto?
Signore, io vado avanti.
Ho sempre creduto
che Geova aiuta chi confida in lui.
E so che sistemerà le cose
al momento giusto.
Ma Eliasib non ha detto al popolo
di portarvi le provviste?
Durante la tua assenza
il profeta Malachia ha ammonito lui
e tutti i sacerdoti.
Ma Eliasib...
ha preso il nostro deposito,
ha tolto le provviste
e lo ha dato a Tobia come sala da pranzo.
Pedaia, sbarazziamoci di queste cose.
Cosa state facendo?
Eliasib!
Cosa stai facendo tu?
Tu e i governatori delegati
trascurate la casa di Dio!
Neemia.
Tutti voi, purificate questa stanza
e rimettete gli utensili.
Sì, mio signore.
Raduna tutti i leviti,
i cantori e i governatori delegati.
Riassegnerò tutti ai loro posti.
Pedaia, nomino te, Selemia
e Zadoc responsabili dei depositi.
Hanan vi assisterà.
Dovrete distribuire le provviste
ai vostri fratelli.
Neemia, aspetta, aspetta un momento.
Lascia che ti spieghi.
E io dirò a tutta Giuda di portare
la decima del grano,
del vino nuovo e dell’olio.
Guarda, posso spiegare.
No, no, aspetta.
Ricordati di me, o mio Dio,
e non cancellare gli atti di amore leale
che ho compiuto per la tua casa.
Non solo avevano trascurato
la casa di Geova
ma alcuni ebrei continuavano
a fare affari di Sabato,
giorno che Geova aveva dichiarato santo.
Che cosa vendi oggi?
Oh, solo pesce della migliore qualità,
da Tiro.
Cosa state facendo?
Non vi importa che sia Sabato?
Neemia.
Cos’è questa cosa malvagia che fate?
Per questo
Dio recò la calamità sulla città!
- Il popolo pensa sia accettabile ora.
- E Geova cosa ne pensa?
Fermai il commercio
e ordinai che le porte venissero chiuse
in modo da mantenere
la santità del Sabato.
Ma la settimana seguente
i mercanti tornarono.
E questo che significa?
Ho dovuto dormire per terra stanotte.
È la Legge di Dio, no?
Nessun lavoro e nessun commercio,
nel giorno di Sabato! Andatevene!
Fate la guardia alle porte
e garantite la santità del Sabato.
Non deve entrare nessuno!
Ricorda anche questo a mio favore,
o mio Dio,
e nel tuo immenso amore leale
mostrami compassione.
C’era un’altra cosa che dovevo fare.
Venite.
Ana la mitbayen.
Torna qui!
Devi ascoltarmi.
Sono tuo padre!
Cos’hanno i tuoi figli?
A loro non piace venire al tempio.
Tesoro, perché non ti piace?
Shvok Y-ati!
Dove vai? Torna qui!
Scusa, mio signore.
Mia moglie parla pochissimo l’ebraico.
Non avevi giurato
di non sposare mai
una donna che non serve Geova?
Neemia, a chi vuoi che importi.
- Avevi giurato o no?
- Sì! Sì!
E allora perché hai ignorato
il comando di Geova
e il tuo stesso giuramento?
Lasciami andare!
Non c’è da stupirsi che i tuoi figli
non amino Geova.
Pensavi di riuscire
senza avere Geova dalla tua parte?
Ho pregato
per avere la sua benedizione!
Davvero?
Però non gli hai ubbidito.
Raam, come può Geova benedire una cosa 
che va contro la sua volontà?
Perché ero così sorpreso?
Il popolo non faceva
che seguire il cattivo esempio
di chi lo stava guidando.
Eliasib ha un nipote che ha sposato 
un’oronita, è la figlia di Sanballat.
Non hai nessun rispetto
per la Legge di Dio?
Non dovete dare le vostre figlie
ai loro figli,
né dovete accettare le loro figlie
per i vostri figli o per voi stessi.
Non fu per colpa loro
che il re Salomone peccò?
Nonno, di’ qualcosa.
Stai calmo, figliolo.
E non è qualcosa di inaudito
che voi commettiate questo grande male 
sposando donne straniere?
Tu hai contaminato il sacerdozio!
Non puoi più servire come sacerdote
né restare a Gerusalemme.
Bene.
Allora me ne vado a Samaria.
Lì sono più tolleranti.
Ma, ma è mio nipote.
E allora perché gli hai permesso
di ignorare le leggi di Geova?
Eliasib, tu lo sai: il servizio al tempio 
preserva la nostra amicizia con Dio!
Ma non appena me ne sono andato,
tutti voi...
...tutti voi lo avete trascurato.
Ci volle un po’ di tempo,
ma la pura adorazione venne ristabilita.
Quando ripenso a tutto quello
che Geova ci ha permesso di fare
nonostante l’opposizione
che abbiamo incontrato...
Ho un’idea: potremmo far accusare
di sedizione Neemia.
Il prossimo suono che sentiranno
sarà il nostro grido di battaglia.
Hai intenzione di aspettare
finché non cominciano a ucciderci?
...le cattive influenze...
Ho il diritto di vivere dove voglio
e anche tu.
[...] devi fare come me
e rifiutarti di andare.
Non sprecare i tuoi soldi!
Fatti furbo!
E poi è soltanto una trad‏izione.
Per mangiare,
dobbiamo prenderci cura noi
delle nostre greggi e dei nostri campi.
Non conta niente servire Dio.
...le notti insonni...
Dobbiamo andare a Gerusalemme
e tenere d’occhio Neemia.
Non lo capisci?
Loro odiano quello che facciamo,
odiano noi.
Non sei tu che devi vivere
e lavorare in mezzo a loro.
...il sudore e la fatica...
E poi, questo lavoro è troppo per noi.
Siamo esausti.
E comunque perché ci serve un muro?
...nonostante tutto questo,
ricordo solo la gioia che provavamo
perché servivamo Geova nel modo giusto.
Pensavamo che si trattasse
solo di ricostruire le mura,
ma Geova stava ricostruendo
la nostra fede.
Non dimenticherò mai come Geova
ci ha uniti per compiere la sua volontà.
Ci ha insegnato a confidare in lui
e lui ci ha rafforzato.
Mangiate cibi scelti e bevete cose dolci,
e mandate porzioni di cibo
a chi non ha niente.
E non dovete essere tristi,
perché la gioia di Geova
è la vostra fortezza.
Ricordati di me in modo favorevole,
o mio Dio.
Neemia fu un uomo coraggioso.
Sarebbe potuto rimanere nella lussuosa 
fortezza di Susa e servire Geova da là.
Ma non lo fece.
Quando sorse una necessità
fu pronto a fare il lungo viaggio
fino a Gerusalemme
per sostenere i suoi fratelli.
Ma non sarebbe stato facile.
Prima di tutto doveva chiedere
al re di Persia il permesso di andare.
Cosa aiutò Neemia
a operare con coraggio per Geova?
Fece affidamento sulle sue capacità
o sui buoni rapporti che aveva con il re?
Guardiamo di nuovo questa parte.
La città in cui sono sepolti
i miei antenati è in rovina
e le sue porte
sono state consumate dal fuoco.
Neemia, che intendi dire?
Parla chiaramente.
Qual è la tua richiesta?
Subito pregai l’Iddio dei cieli.
Se al re sembra bene
e se il tuo servitore 
ha incontrato il tuo favore,
mandami in Giuda,
alla città in cui sono sepolti
i miei antenati,
così che io possa ricostruirla.
Puoi andare.
Geova era con noi.
Neemia pregò subito e umilmente Geova,
la vera Fonte del coraggio.
Pregò ripetutamente
nel corso di tutto il suo incarico
e Geova benedisse i suoi sforzi.
Quindi la prima lezione che impariamo è:
nei momenti difficili
ci appoggiamo subito a Geova.
E quando le cose vanno bene?
Continuiamo ad affidarci a Geova?
O forse cominciamo a essere soddisfatti
di noi stessi e magari diciamo:
“Adesso le cose nella vita
mi vanno veramente bene.
Lo so che c’è tanto da fare,
ma servo Geova da tantissimi anni ormai.
Ho fatto la mia parte.
Ora può pensarci qualcun altro”.
Geova benedirà un atteggiamento simile?
Non sarebbe meglio
rivolgerci a Geova in preghiera
e chiedergli il coraggio e la gioia
per continuare a fare
ogni sforzo possibile
nel servizio che gli rendiamo?
Potreste rimanere sorpresi
nel vedere le porte
che Geova è pronto ad aprire per voi.
Una volta arrivato a Gerusalemme,
Neemia non si limitò
a dare ordini, giusto?
La Bibbia dice che lavorava ogni giorno 
insieme agli altri israeliti
“da quando spuntava l’alba
fino a quando apparivano le stelle”.
Allo stesso modo, quando ci dimostriamo 
pronti a fare sacrifici,
Geova ci dà le energie necessarie
per portare a termine
l’opera che ci è stata affidata.
Gli israeliti completarono le mura
in soli 52 giorni!
Che impresa colossale,
soprattutto di fronte
ad un’opposizione continua!
All’inizio gli oppositori
si limitarono agli scherni.
Poi passarono alle minacce.
C’erano i samaritani a nord,
gli ammoniti a est, gli arabi a sud
e gli asdoditi a ovest.
Gerusalemme era circondata dai nemici.
Non ci voleva tanto
per sentirsi in trappola
e cedere alla paura.
Cosa fece Neemia?
Cos’era abituato a fare?
Lui stesso dice:
“Noi pregammo il nostro Dio”.
Poi Neemia rafforzò il popolo dicendo:
“Non abbiate paura di loro.
Ricordatevi di Geova,
che è grande e da temere”.
Così continuarono a costruire.
Dopo essersi resi conto
che le loro minacce
non avevano avuto effetto,
i nemici di Neemia si arresero?
No.
Passarono ad altre forme di opposizione.
Provarono a utilizzare
3 diversi stratagemmi
per distogliere Neemia dalla sua opera.
Li avete individuati?
Riguardiamo il video.
Chiesero a Neemia
di incontrarsi a metà strada.
Devi dire a Neemia:
“Vieni, diamoci appuntamento
nei villaggi della Piana di Ono”.
Questa è una trappola,
vogliono farmi del male.
Diffusero notizie false.
Ghesem, è arrivata l’ora
di attuare il tuo piano.
Tobia, scrivi questo:
“Si dice fra le nazioni,
e lo dice anche Ghesem,
che tu e i giudei
state tramando di ribellarvi.
È per questo che costruisci le mura”.
E si servirono di un traditore
per ingannare Neemia.
Verranno qui per ucciderti,
verranno di notte!
Dobbiamo nasconderci nel tempio
e chiudere tutte le porte.
Semaia, un uomo come me
dovrebbe fuggire?
Tu non capisci
No, questo che effetto avrebbe
sullo spirito dell’intera nazione?
Non capisci,
il tempio è l’unico posto sicuro.
E poi, non sono un sacerdote.
Se entrassi nel tempio,
darei una valida ragione per uccidermi.
No, non lo farò.
La tua è una decisione folle, Neemia.
Ah, ah ora capisco!
Capisco!
Sono stati Tobia e Sanballat
a mandarti qui,
non è così brutto ipocrita?
Geova si ricordi di loro
e di tutti voi falsi profeti
che cercate di spaventarmi.
Vieni, Hanani,
abbiamo del lavoro da fare.
Tre stratagemmi, tre fallimenti.
Ed ecco la lezione numero 2:
anche noi, come Neemia,
potremmo incontrare oppositori
che tramano per farci smettere
di servire Geova lealmente.
Alcuni potrebbero chiederci
di incontrarci a metà strada,
cioè di scendere a compromessi.
Potrebbero cercare di convincerci
che servendo Geova con meno zelo,
riusciremo a raggiungere
anche mete secolari.
Comunque, dato che il Regno di Dio
è al primo posto nella nostra vita,
possiamo essere come Neemia
e rifiutare di fare compromessi.
Sappiamo dov’è diretto questo mondo.
Inoltre alcuni oppositori
diffondono false accuse contro di noi.
In certi paesi veniamo accusati
di costituire una minaccia per lo Stato.
Alcune accuse sono state confutate
con successo in tribunale.
Ma a prescindere dal risultato,
confidiamo che Geova guiderà le cose
 secondo il suo volere.
Sappiamo che l’opposizione
può anche arrivare
da chi finge di servire Geova.
Proprio come l’ebreo
che cercò di indurre Neemia
a infrangere la Legge di Dio
per salvarsi la vita,
ex Testimoni potrebbero tentare
di farci scendere a compromessi
in un modo o nell’altro.
Ma noi siamo decisi a respingere
gli apostati
perché sappiamo che avremo
salva la vita
non infrangendo le leggi di Dio,
ma mettendole in pratica.
Ogni volta
Neemia riuscì a non cadere in trappola.
Perché?
Perché aveva una mente brillante?
No!
Fu perché confidò in Geova
e Geova gli diede
il discernimento necessario
per intuire i loro inganni.
Dopo la ricostruzione delle mura,
Neemia andò via da Gerusalemme
per un po’.
Ma cosa trovò al suo ritorno?
Invece di vedere
che la pura adorazione fioriva,
si rese conto che sopravviveva a stento.
Dopo tutto il lavoro che aveva fatto
per aiutare il popolo
a confidare in Geova,
secondo voi come si sentì?
Avrebbe potuto dire: “Adesso basta!
Io ho chiuso!
Che ci pensi qualcun altro
a sistemare le cose”, e andarsene.
Ma lo fece?
Riguardiamo cosa accadde.
Tu e i governatori delegati
trascurate la casa di Dio!
Tutti voi, purificate questa stanza.
È la Legge di Dio, no?
Nessun lavoro e nessun commercio,
nel giorno di Sabato!
Andatevene!
Non avevi giurato di non sposare mai
una donna che non serve Geova?
E allora perché hai ignorato
il comando di Geova
e il tuo stesso giuramento?
Eliasib ha un nipote che ha sposato 
un’oronita, è la figlia di Sanballat.
Non dovete dare le vostre figlie
ai loro figli,
né dovete accettare le loro figlie
per i vostri figli!
Tu hai contaminato il sacerdozio!
Non puoi più servire come sacerdote
né restare a Gerusalemme.
Ci volle un po’ di tempo,
ma la pura adorazione venne ristabilita.
Neemia non se ne andò, vero?
No, lui perseverò nel suo incarico.
Come ci riuscì?
Riuscì a farlo perché mantenne la gioia.
La gioia che provava non proveniva 
principalmente dai risultati ottenuti,
né dalla sicurezza
che garantivano le mura
e nemmeno
da quello che facevano gli altri.
Da dove proviene la vera gioia?
È proprio Neemia a dircelo:
“La gioia di Geova è la vostra fortezza”.
Ecco la terza lezione:
nonostante sfide e battute d’arresto, 
possiamo essere gioiosi
perché la vera gioia
proviene da una bella amicizia con Geova.
Neemia era un uomo come me e voi.
Geova non gli fece vedere
il suo potere miracoloso all’opera
come aveva fatto con Mosè e Giosuè.
Ma quali armi aveva Neemia?
Aveva la preghiera,
aveva la fede e aveva fiducia.
Queste erano le sue armi.
E senza dubbio Geova agì
in favore del suo servitore Neemia
guidandolo e benedicendo i suoi sforzi.
Noi abbiamo a disposizione
le stesse armi.
Pregate Geova, riponete fede in lui
e abbiate fiducia
che benedirà i sacrifici che fate.
Proprio come diede a Neemia il coraggio,
le energie, il discernimento
e la perseveranza per adempiere
il suo incarico,
Geova farà lo stesso con voi.


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