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Introduzione al libro di Efesini
L’apostolo Paolo visitò la città portuale
di Efeso per la prima volta
nel suo secondo viaggio missionario,
accompagnato da Aquila e Priscilla,
probabilmente intorno al 52.
Paolo si fermò per poco,
e quando partì
lasciò sul posto Aquila e Priscilla
perché continuassero a predicare
e insegnare.
Ma nel corso
del suo terzo viaggio missionario,
rimase a Efeso circa 3 anni,
durante i quali
svolse con zelo il ministero
e strinse un forte legame
con i fratelli locali.
Fu intorno al 60 o 61
che l’apostolo scrisse la sua lettera
alla congregazione di Efeso;
Paolo all’epoca
si trovava a Roma sotto custodia
in attesa di essere processato.
La lettera agli Efesini
contiene 6 capitoli.
Il capitolo 1 mette in risalto che Dio
si propose un’amministrazione,
cioè un modo di gestire la propria casa,
mediante la quale
avrebbe unito tramite Cristo
quelli scelti per vivere nei cieli
e quelli che sarebbero vissuti
qui sulla terra.
Nel capitolo 2 l’apostolo paragona
la Legge mosaica a un muro
che per lungo tempo
aveva separato gli ebrei dai non ebrei.
La morte di Gesù in sacrificio
abolì il patto della Legge,
distruggendo così “il muro divisorio”
fra i 2 gruppi.
Nel capitolo 3 Paolo menziona
il “sacro segreto del Cristo”
e spiega che la volontà di Dio
è che in cielo,
nel gruppo relativamente piccolo
di esseri umani
chiamati a regnare con Cristo,
ci siano anche non ebrei.
Lo sapevate?
La città di Efeso era rinomata
per l’enorme tempio
dedicato alla dea Artemide.
Come si legge nel capitolo 19 di Atti,
gli argentieri di Efeso
avevano un bel giro d’affari
grazie alla vendita
dei “tempietti di Artemide in argento”.
Durante i circa 3 anni
di permanenza a Efeso,
Paolo condanna l’uso di immagini
nell’adorazione.
Di conseguenza, molti abitanti di Efeso
abbandonano i loro culti idolatrici
e diventano credenti.
Ma, a motivo di questo,
gli artigiani e i mercanti
di quegli idoli
si infuriano e sollevano un tumulto.
Nel capitolo 4
Paolo consiglia agli efesini
di ‘spogliarsi
della vecchia personalità’,
conforme alla condotta di un tempo,
e di ‘rivestirsi
della nuova personalità’,
in armonia con la volontà di Geova.
Nel capitolo 5 gli efesini sono invitati
a continuare a “camminare nell’amore”.
L’amore deve essere evidente
nella famiglia.
Paolo incoraggia le mogli
a essere “sottomesse ai mariti”,
e i mariti sono incoraggiati
a ‘continuare ad amare’ le loro mogli,
“come il Cristo
ha amato la congregazione”.
Nel capitolo 6 Paolo ricorre
alla metafora dell’armatura,
ed esorta gli efesini a indossare
tutti i pezzi dell’armatura spirituale.
Questo li aiuterà a rimanere fedeli
nonostante tutte le difficoltà.
Mentre leggete Efesini,
notate come questa lettera ci consiglia
di rivestire la nuova personalità
secondo la volontà di Geova,
ci esorta a indossare
la completa armatura spirituale,
e spiega come Geova si è proposto
di unire ebrei e non ebrei
in qualità di coeredi di Cristo
nel Regno.

Introduzione a Efesini