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Introduzione a Colossesi

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Introduzione al libro di Colossesi
L’apostolo Paolo
scrisse questa lettera ispirata
mentre si trovava a Roma
verso il 60 o il 61.
All’epoca era agli arresti domiciliari,
durante la sua prima detenzione.
Dalla lettera ai Colossesi si comprende
che Paolo non era mai stato a Colosse.
Evidentemente la congregazione locale
era frutto dell’opera di Epafra.
Comunque Paolo conosceva
molti componenti della congregazione,
come Affia, Archippo e Filemone,
al quale scrisse anche
una lettera ispirata.
Qualche tempo dopo
che la congregazione era stata fondata,
falsi insegnanti cercarono di sviare
i cristiani di Colosse
con filosofie ingannevoli.
Epafra percorse
molte centinaia di chilometri,
da Colosse a Roma,
per fare a Paolo
un resoconto sulla congregazione.
La lettera ai Colossesi ha 4 capitoli.
Nel capitolo 1
Paolo esprime il desiderio
che i colossesi continuino a crescere
nell’accurata conoscenza di Dio.
Paolo poi descrive il Figlio di Dio
come “l’immagine dell’Iddio invisibile,
il primogenito di tutta la creazione”
e colui tramite il quale
“tutte le altre cose sono state create”.
Cristo è anche
il capo della congregazione.
Nel capitolo 2
l’apostolo mette in guardia i colossesi
contro quelli che promuovono filosofie
e l’osservanza della Legge mosaica.
Paolo spiega che la Legge mosaica
è stata ‘cancellata e tolta di mezzo’.
Dio l’aveva figurativamente inchiodata
al palo di tortura di Cristo.
Lo sapevate?
In Colossesi 4:10 Paolo menziona
“Marco, cugino di Barnaba”.
Per un breve periodo,
Marco, chiamato anche Giovanni,
aveva accompagnato Paolo e Barnaba
durante il loro primo viaggio
missionario.
Poi però li aveva lasciati,
e probabilmente era tornato a casa
a Gerusalemme,
decisione che aveva deluso Paolo.
Circa 12 anni dopo, comunque,
ritroviamo Marco a Roma
come collaboratore di Paolo.
È chiaro quindi che ogni frattura tra i 2
era stata sanata.
Nel capitolo 3
Paolo incoraggia la congregazione
a continuare a “cercare le cose di sopra,
dove il Cristo è seduto
alla destra di Dio”.
L’apostolo inoltre esorta i colossesi
a ‘spogliarsi della vecchia personalità’,
a ‘rivestirsi della nuova’
e a ‘continuare a perdonarsi
senza riserve’.
Nel capitolo 4 Paolo invita i colossesi
a essere “costanti nella preghiera,
[anche] rendendo grazie”.
Inoltre scrive:
“Le vostre parole siano sempre gentili,
condite con sale,
così che sappiate
come rispondere a ciascuno”.
Mentre leggete Colossesi,
notate come questa lettera ispirata
ci esorta a continuare a crescere
nell’accurata conoscenza di Dio,
ci spiega come coltivare
una personalità cristiana
e ci invita a usare sempre
parole gentili,
specialmente quando proclamiamo
la buona notizia del Regno di Dio.